Siete pronti e pronte per la terza personaggia del nostro We LAIC books… even AT HOME?
E siete pronte e pronti per il giochino che questa personaggia mi ha ispirato?

Parliamo di Valentina, eroina del disegnatore Crepax, fotografa dall’inconfondibile caschetto di capelli neri e dalla spudorata curiosità.
Anche lei, come le due donne di cui abbiamo già parlato, non era destinata a essere protagonista, ma soltanto fidanzatina-spalla di un personaggio a cui Crepax voleva dedicarsi in quel periodo: Philip Rembrandt, un artista dotato di superpoteri.
I lettori di Linus però apprezzarono più lei che lui, così fu Philip a diventare la spalla di Valentina.
Il pubblico di Valentina apprezzò molto anche una caratteristica che fino a quel momento non si era mai vista in un albo a fumetti (né, per essere sinceri, in molti altri posti): era una donna dalla vivace vita sessuale. Crepax la disegnava sempre coinvolta in avventure, flirt, relazioni, sogni erotici, fantasie liserigiche e occasioni varie per togliersi i vestiti. E molto spesso la disegnava legata e imbavagliata in trappole e marchingegni che erano un mix di bondage, meccanica e fantascienza.
I lettori furono molto colpiti da questa novità. Gli uomini la adorarono. Le donne, soprattutto le femministe, non la presero bene. Videro in questa rappresentazione spudoratamente erotica solo il pretesto per disegnare porno senza subire alcuna censura.
Non mi sento di dare del tutto torto alle donne degli anni ’70, nella mia vita ho letto parecchi fumettisti maschi che si presentano come cultori del corpo femminile ma non fanno altro che disegnare donne nude per altri maschi, però sono sicura che tra di voi c’è chi la pensa diversamente e mi farebbe molto piacere se ne discutessimo attraverso i commenti, proprio come se fossimo seduti assieme in LibrOsteria. Dite la vostra!

Ma per ora torniamo a Valentina e al suo fare sesso. Perché è da qui che vorrei partire per il giochino in stile “Indovina chi?” che vi ho anticipato nella scorsa presentazione.
Valentina vive delle avventure come qualsiasi altro personaggio dei fumetti o dei libri. E durante queste avventure si imbatte in uomini e donne con cui instaura rapporti basati anche sulla fisicità. Che siano rapporti reali o solo immaginari (leggere Crepax è come farsi un acido), ci sono sempre. Valentina flirta, seduce, viene sedotta, si fida delle persone sbagliate, ha delle relazioni stabili, fa sesso occasionale, fantastica, sogna, si masturba. Non tutto insieme: a volte così, a volte cosà.
La sessualità è parte integrante della sua vita.
Ma nelle storie non se ne parla.
Le trame sono su qualcosa che le accade e, finché questo qualcosa accade, lei ha una vita sessuale. Le storie non sono sulla sua vita sessuale.
I personaggi non si chiedono e non le chiedono mai con chi va a letto, quante volte, come e soprattutto perché. L’argomento non viene toccato.
Il sesso esiste, è preponderante, ma non è un tema da trattare.
Valentina è una personaggia che ha una vita sessuale ma che non è caratterizzata dalla propria vita sessuale.
A mio avviso questo è un caso più unico che raro, e il giochino dovrebbe confermarlo. Ma se mi smentisce sarà ancora più divertente!
Pronti? Pronte? Gochiamo!
Allora, per prima cosa dovete pensare a una, due, tre, quante volete ma facciamo meno di cinque, personagge di libri o fumetti o film o serie tv. Donne o ragazze, niente bambine. Donne inventate. Non valgono le biografie, restate sulla fiction.
Ci siete? Avete pensato?
Bene.
Ora io dirò delle categorie a cui la vostra personaggia dovrebbe appartenere. Se rientra in quella categoria la eliminate, proprio come a “Indovina chi?”. Vediamo chi rimane in gioco.
Categoria 1: la frutta secca.
La personaggia frutta secca non ha una vita sessuale. Punto.
In tutta la storia non fa sesso mai.
Eliminata ancora prima di iniziare!
Categoria 2: la madre.
La madre ha figli, quindi ha già fatto sesso. Fine.
La sua vita sessuale è inesistente, la sua libido è morta. Se ha un marito non ci va a letto. Se non ha un marito vede gli uomini solo come potenziali padri per i figli, e se fa sesso con loro è solo per consolidare un rapporto che terminerà nel matrimonio. O in altri figli.
Se nella storia viene rappresentata la sua vita sessuale, questa sarà per mero scopo riproduttivo. Divertimento? Salute? Piacere? Non per la madre!
Avete una personaggia madre? Eliminatela dal gioco.
Categoria 3: la donzella.
La donzella non fa sesso. Sta aspettando l’uomo giusto.
Questa personaggia sa di avere tra le gambe un inestimabile tesoro che va conquistato e meritato, quindi per tutta la storia cerca l’eroe a cui concederlo.
Se una scena di sesso appare – sempre e solo una, sia chiaro – a metà della storia, serve solo per far capire alla donzella che ha sbagliato bersaglio. Quindi ricomincia la ricerca del vero amore.
Il sesso della donzella non è fisico, è trascendentale. È puro romanticismo.
La vostra personaggia è una donzella? Eliminata!
Categoria 4: la disadattata.
La disadattata fa sesso. Ne fa parecchio.
Ma non lo fa per i motivi giusti!
Lo fa perché ha dei problemi, delle profonde insicurezze, dei traumi irrisolti, dei conflitti con la figura paterna, delle turbe psichiche, qualcosa che non va. Lo fa perché non sta bene con sé stessa. Lo fa perché ha degli scompensi emotivi. Lo fa perché non sta cercando, o non sta trovando, il vero amore che la salverà.
Se lo trova diventa donzella, se non lo trova rimane irrimediabilmente putt… ehm, disadattata.
La sua vita sessuale non è appagante, né liberatoria, è solo un errore.
Avevate pensato a una disadattata? Mi dispiace, va eliminata anche lei.




E ora facciamo i conti: a qualcuno o qualcuna di voi è rimasta in vita una personaggia?
Avevate scelto una donna la cui vita sessuale esiste, viene raccontata, ma non è fulcro della sua intera esistenza e soprattutto non è graniticamente stereotipata?
Vi prego, diteci chi è e soprattutto diteci come mai, secondo voi, è sopravvissuta al massacro.
Se invece non se ne è salvata nemmeno una… non è ora di chiederci perché?